E' da tanto tempo che non pubblico un post personale con foto scattate da me ma farò un'eccezione questa volta perché molti lettori e amici mi hanno chiesto di raccontare del mio viaggio in Thailandia e Cambogia, se non altro perché hanno intenzione di andare negli stessi posti.
EQUIPAGGIAMENTO:
Siamo partiti in due, con uno zaino da 10 kg ciascuno, contenente quello che serve per 3 settimane.
A niente sono servite le mie proteste, Michele ha insistito perché portassi lo zaino (che ovviamente non avevo) invece della valigia. Ho fatto la riluttante ma devo dire mi piaceva l'idea di fare qualcosa leggermente più avventuroso del solito (e se considero avventuroso uno zaino, immaginatevi il mio prototipo di vacanza...).
Dopo una lunga consultazione con
Sara, esperta di questo tipo di viaggi, ho stilato una lista di indispensabili, dove non sono incluse scarpe eleganti ma cose come scotch (per eventuali insetti che si infiltrano nei muri - ditemi se non è un genio), cerate per la pioggia, fotocopia del passaporto (se lo si perde sono problemi) e medicine di tutti i tipi (mai lesinare sui fermenti lattici).
Non ho problemi a viaggiare light, odio portare con me cose non necessarie e per un viaggio del genere non ho considerato make-up, tacchi e abiti che potessero rovinarsi/stropicciarsi, quindi impacchettare 9 kg è stata una passeggiata. In effetti non mi è mancato niente, anzi potevo partire ancora più leggera. Considerate sempre che a metà vacanza potete lavare tutto in hotel o in una lavanderia pubblica, quindi in realtà se partite per 3 settimane vi servono vestiti solo per 10 giorni.
Eccoci con i nostri bagagli. Indispensabile uno zainetto da portarsi in giro tutti i giorni, con dentro documenti, soldi, cerata e un maglioncino, dato che l'aria condizionata in tutti i luoghi chiusi, compresi metro e taxi, è a livelli improponibili.
ALLOGGI:
Si può soggiornare in hotel per tutte le fasce di prezzo, dai 10 fino a svariate centinaia di euro a notte. Abbiamo sempre prenotato su Agoda guardando le recensioni su Tripadvisor e ci siamo trovati bene. Se volete spendere veramente poco (e intendo 5 euro in due per notte, magari con ventilatore invece che aria condizionata e bagno in comune invece che in stanza) dovete andare nelle guesthouse, ma dovrete cercarle sul posto perché spesso non sono segnalate su Agoda.
Non bisogna farsi impressionare dai prezzi però: il nostro hotel in Cambogia costava qualcosa come 15 euro a notte ed era meraviglioso e con piscina
CIBO:
![]()
![]()
![]()
![]()
Cibo: vanno forte il fritto, il pad thai e le zuppe. Dopo una settimana di riso fritto, pollo fritto, involtini fritti devo dire che eravamo un po' stufi, ma il buon vecchio steamed rice (riso in bianco) non manca mai nei momenti di sconforto. Le zuppe sono fatte o con il latte di cocco, molto saporite, o con la lemon grass, una foglia che sa di limone (e un po' di detersivo, a mio avviso), più i soliti bambù, germogli e verdurine locali. Si può sempre aggiungere carne o gamberetti. Il pad thai invece è un piatto di noodles saltati in padella con salsine, carne o gamberetti, verdure varie e NOCCIOLINE. Buono da star male. I dolci non sono un granché, principalmente banana fritta e gelati stopposi. La frutta è stranissima, non avevo mai visto né assaggiato la maggior parte di quello che si mangia. Il frutto in alto a sinistra nella foto è il Durian, che a quanto pare puzza terribilmente (non ho voluto testare): in ogni hotel c'è un cartello che avverte gli ospiti di non portarlo in camera.
Vi avverto, il mio giro è quello classico dei turisti in Thailandia, non ho fatto niente di insolito. Considerando che era la prima volta in Thai, non volevo lasciarmi scappare le "attrazioni principali", ovviamente se avessi avuto più tempo avrei fatto altre cose.
Cose da sapere: armatevi di pazienza, i thailandesi non sono facili da capire. Non parlano benissimo l'inglese e tante volte ci sono problemi di comunicazione. Inoltre la fregatura per il turista è all'angolo, bisogna quasi sempre contrattare perché i prezzi per gli stranieri sono decisamente più alti del normale.
Prima tappa: Dubai
Abbiamo organizzato il viaggio di andata con uno scalo di un giorno, di modo da vedere la città e incontrare un nostro amico residente laggiù (incontrare un local e farsi portare nei posti migliori è sempre una cosa furba)
Eccomi, già vestita male e spettinata il primo giorno, in cima al Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. Qui ero reduce di una passeggiatina di 10 minuti nelle strade della città, temperatura media 40 gradi con vento caldissimo. Impossibile non svenire se non si tiene costantemente in mano una bottiglietta d'acqua. Le strade in questo periodo infatti sono deserte, a parte per gli spazzini, che lavano i marciapiedi CON IL MOCIO (giuro). Dubai è una delle città più pulite che io abbia mai visto.
La vista dall'alto è incredibile e fa piuttosto impressione perché intorno a questo agglomerato di grattacieli e le case basse che intravedete attorno è praticamente tutto deserto
Ci sono acquari nei centri commerciali...
e addirittura piste da sci all'interno!
Dopo un'altra mezza giornata di volo, siamo arrivati a Bangkok
Mi avevano avvertita su Bangkok: preparati allo sporco e agli odori. In realtà non è così male come la dipingono, è una città dinamica e affascinante.
I Thailandesi hanno un piccolo problema con i cavi...
Il traffico è pazzesco e lo smog fortissimo: l'odore dolciastro della benzina è una costante, più del fritto delle bancarelle di cibo
Le attrazioni principali di Bangkok sono i templi, disseminati soprattutto lungo il fiume ad Ovest della città
Spesso bisogna salire scale assolutamente verticali per arrivare in cima al tempio di turno
Bangkok è un ristorante a cielo aperto: in ogni angolo ci sono bancarelle di cibo, preparato sul momento: soprattutto pad thai, pollo fritto e frutta venduta su bastoncini di legno. Tutto buonissimo e super unto/fritto. Si spende in media un euro a porzione.
Non ci siamo risparmiati i classici giri da turista: gita al mercato galleggiante...
cena e drink all'82esimo piano della torre più alta della Thailandia, il Baiyoke Sky
e giretti a Sukhumvit Road, piena di bancarelle di tutti i tipi
Dopo due giorni a Bangkok, ci siamo spostati nel nord, a Chiang Rai. Altro giro, altri templi. Sono veramente dappertutto. Questo era particolarmente kitsch.
Chiang Rai è una cittadina minuscola, quindi si organizzano tour attorno alla città, per vedere dove vivono le tribù locali (che vivono di turismo), come quelle dei Longneck...
e la vegetazione incredibile appena fuori la città
una vista dall'alto del Triangolo d'oro, il punto di incontro tra Birmania, Laos, Thailandia
Il secondo giorno a Chiang Rai è stato il più bello di tutta la vacanza: siamo partiti per una gita sul fiume Maekok su una barca lunga lunga che viaggia a pelo d'acqua
l' immancabile il giro sull'elefante...
e poi ci siamo imbarcati in un trekking con la nostra guida del giorno, un local tipo ragazzo della giungla: ci indicava tutti gli alberi e gli insetti della foresta (non avevo mai visto l'albero della gomma e i banani) e con il suo machete ci ha fabbricato bastoni, cappelli, fischietti, anelli e chi più ne ha più ne metta
Qui una Giulia ignara di quello che stava per succedere.
L'agenzia ci aveva detto che avremmo fatto una camminata ma non avevo capito che si sarebbe trattato di un vero e proprio trekking nella giungla selvaggia (quello che vedete è l'ombra di un sentiero, la guida la apriva la guida con il machete) totalmente in salita.
Ma la vista dall'alto è valsa la fatica: qui vivono le vere tribù locali, completamente isolate nella natura selvaggia
ho visto per la prima volta campi di ananas...
risaie enormi
e piantagioni di te.
Fortunatamente si è messo a diluviare dopo "sole" 5 ore di camminata, quindi ci sono venuti a prendere in macchina
Dopo Chiang Rai, Chiang Mai!
Unico errore della vacanza: siamo andati al Tiger Kingdom, che pensavamo fosse tutt'altro e che invece si è rivelato un semplice zoo pieno di Tigri, con cui si può giocare (sotto monitoraggio degli istruttori). Molto carine ma non ci è piaciuto.
I soliti mercati notturni del cibo, direttamente sulla strada, affollatissimi e sempre super cheap
Dopo Chiang Rai, la destinazione che Michele aspettava più di tutte:
Benvenuti in Cambogia!
Il complesso di Angkor Wat, patrimonio dell Unesco, è semplicemente incredibile, nonché il più vasto sito religioso al mondo. Peccato che la temperatura di +40 e l'altissima umidità non ci permettessero esattamente di correre felici, abbiamo rimpianto le nuvole della Thailandia!
Unica mancanza nella valigia: cappelli, fondamentali per quando esce il sole cocente
Il nostro autista per la giornata in un momento di relax nel suo tuk tuk
Avrei mille foto da mostrarvi di tutti i templi di Siem Reap (la città dove soggiornavamo), tutti in roccia con enormi radici insinuate tra le costruzioni (in uno di questi hanno girato parti di "Tomb Raider", i turisti erano fuori di testa) perché Michele si arrampicava su ogni singola roccia di ogni singolo tempio, mentre io stramazzavo all'ombra di qualsiasi albero, sudata e puzzolente, circondata da giapponesi in maniche lunghe copertissimi da strani cappelli e ombrelli per non abbronzarsi
Pensavo che la Thailandia fosse verde ma la Cambogia la batte. La vegetazione è fittissima e verdissima ovunque.
Dopo due giorni parecchio caldi in Cambogia, siamo arrivati alla mia parte preferita della vacanza: le isole!
Questo è il porto di una delle isole alle quali ci siamo avvicinate il primo giorno, Koh Samui (e se questo è il porto, immaginatevi il resto)
Ma la nostra destinazione era un'altra: la magica isoletta di Nangyuan
Le casine sulla spiaggia (la nostra era la seconda da sinistra)!
Nangyuan è un'isola minuscola vicino a Ko Phangan: è formata da due due isolette collegate da una striscia di sabbia e ospita solo una quindicina di casette. Abbiamo orgogliosamente preso possesso di una di quelle sul mare, rimanendo in questo paradiso per 3 giorni
Per la maggior parte del tempo sembrava di stare su un'isola deserta
Questa sono io che vado a fare colazione !
Il mare è incredibile e l'isola è una delle mete più frequentate per le immersioni, infatti a pochi metri dalla riva c'è un'imponente barriera corallina. Abbiamo preso qualche lezione e ne è valsa veramente la pena, sembrava di stare ne "La Sirenetta"
Il ristorante dell'isola
Se vi capita di andare da queste parti, vi consiglio caldamente di passare almeno una notte sull'isola, non solo di passarci la giornata (bisogna prenotare con largo anticipo)
Siamo partiti sconsolati verso Ko Phangan, pensando che niente avrebbe battuto il paradiso. Ci sbagliavamo, dato che per pochi euro abbiamo dormito in un'altra casetta sulla spiaggia, che aveva questa vista. Il mare era incredibile e come sempre non c'era nessuno nel raggio di un chilometro.
Ci siamo fermati a Ko Phangan solamente per andare al famoso
Half Moon Party (Il Full moon c'era già stato qualche giorno prima), una delle famose feste organizzate sulle isole tutto l'anno, una volta al mese. Questa volta era nella giungla, una festa enorme in un setting impressionante. Divertente se vi piace il genere discoteca un po' tamarra (non è per niente il mio, ma ho pensato, già che ci sono...)
Gli ultimi 3 giorni di mare li abbiamo passati a Ko Tao, nel meraviglioso resort
Koh Tao Cabana. Anche per questo hotel ci siamo affidati a TripAdvisor, e non siamo rimasti delusi: un'accoglienza unica (ci hanno accolti con succhi e pop corn caldi), una camera in una casetta privata tutta in legno, una struttura meravigliosa super attrezzata (favolosa la spa e il ristorante sul mare). Ve lo consiglio caldamente, mi sentivo in luna di miele!
Le spiagge di Ko Tao sono qualcosa di incredibile: da Shark Beach, dove abbiamo nuotato con gli squali (nel senso che ci sono dei baby squali che nuotano tra i piedi della gente, sul serio) a Freedom Beach, qui nella foto, con alberi bassissimi in riva al mare. L'isola è molto viva, si può stare tranquilli a bere qualcosa o uscire a fare festa
Ci sono sempre feste sulla spiaggia e serate divertenti. Anche a Ko Tao avevamo un amico che vive là facendo l'istruttore di immersioni che ci ha portato un po' in giro e ci ha raccontato storie pazzesche.
Ultimo giorno, di ritorno a Bangkok: una sessione di Boxe thailandese (impressionante, i match vanno avanti per 4 ore, si parte dagli scontri dei bambini e si arriva agli adulti, che spesso escono dal ring in barella)
e un giro ai mercati del fake. Tutta la città è piena di mercati e bancarelle, molte delle quali vendono prodotti finti.
Mhh ok, ci sono interi negozi un po' sospetti...
Ma il vero paradiso è all'interno del centro commerciale MBK, che ha una parte intera completamente dedicata ai falsi: bancarelle e bancarelle di borse contraffatte, alcune riprodotte veramente bene (le Balenciaga erano irriconoscibili dalle originali). Non ho comprato niente ma per chi va e vuole cedere, consiglio una borsa di Goyard: perfette.
CURIOSITA': BEAUTY
le thailandesi sono ossessionate dal beauty, per quanto ho potuto capire
Ogni drugstore e 7/11 in cui sono entrata era pieno di creme sbiancanti, addirittura le creme protettive lo sono! Tutte aspirano ad avere la pelle chiara e spesso si vedono ragazze con il viso quasi bianco per il fondotinta e il collo molto più scuro.
Non mancano le ciglia finte (tutte a 2 euro)
E moltissime usano lenti a contatto colorate enormi, che insieme alle ciglia finte rendono gli occhi grandi da bambola. Un'altra moda locale, presa dalla Corea, è quella del rossetto rosso solo all'interno della bocca (
così), piuttosto impressionante.
Il rossetto tipo sangue succhiato, gli occhi grandi, il fondotinta bianco... l'effetto non è proprio il massimo della naturalezza, hahaha.
Fine del reportage! Spero di avervi dato un'idea di quello che abbiamo vissuto.
Ho già stilato una lista di posti da visitare l'estate prossima, ho intenzione di rimettere lo zaino in spalla e fare un viaggio di questo genere tutti gli anni :)